Creare nuovo Logo o Marchio: alla base dell’immagine Aziendale
Articolo redatto da Monica Costa, Strategic Multimedia Advisor
[ qui sopra alcuni esempi di nostri progetti, consulta l’album specifico nel mio profilo Facebook pubblico per maggiori dettagli… ]In LADICT, forniamo non solo la consulenza strategica per creare logo o marchio di alta qualità, ma anche tutto il lavoro di creazione e di progettazione di qualsiasi supporto necessario la comunicazione d’Impresa: carta intesta, biglietti da visita, personalizzazione di qualsiasi prodotto necessario per comunicare, gadget, vestiario lavoro, adesivi per veicoli aziendali, web design, veste grafica e programmazione di newsletter d’impatto, impaginazione professionale e grafica per cataloghi, annuali, report, brochure, volantini, manifesti, poster….
LADICT mette a disposizione le proprie competenze, sia per incarichi diretti da parte di qualsiasi tipo di Impresa (B2C), che come fornitore esterno di consulenza ICT advanced level per Studi e Agenzie di Comunicazione (B2B).
Chiariamo i termini e capiamo quando diventa importante portare la Comunicazione d’Impresa su un altro livello. Con questo articolo, primo della serie, iniziamo a parlare di un argomento vasto e interessante, che riguarda la progettazione grafica e il creare un nuovo logo o marchio .
Definizioni utili:
Logo o Logotipo
Riconoscibile e distintivo disegno grafico, nome stilizzato, simbolo unico, o altro simile per l’identificazione di un’organizzazione. Si utilizzerà apposto, incluso, o stampato potenzialmente su tutte le pubblicità, gli edifici, le comunicazioni, la letteratura, i prodotti, articoli di cancelleria, e veicoli. Da non confondere con un brand, che identifica un prodotto o una famiglia di prodotti. Caratteristica importante del logo efficace è la leggibilità.
Marchio
Si tratta di un segno o un simbolo costituito da combinazioni di lettere, scritte, numeri, simboli dipinti (detti anche pittorici), anche ripresi o provenienti da antiche stampe, timbri, icone per rappresentare in modo sintetico l’immagine aziendale.
Nel caso di marchio grafico o marchio visivo è caratterizzato da colori appropriati e spesso abbinato a scritte che riportano la denominazione dell’Azienda, del prodotto, o del servizio.
Al contrario di quello che spesso si immagina, il marchio può essere anche un suono.
Una cosa che ho metabolizzato in tanti anni di esperienza nel settore, è che quando viene commissionato un logo o marchio, raramente chi avanza la richiesta sa di cosa sta parlando e spesso non capisce come scegliere il creativo che se ne dovrà occupare.
Intendo dire, che c’è molta confusione sui termini, in particolare da quando la grande diffusione di programmi per la grafica digitale e la loro troppo facile reperibilità, ha spostato l’attenzione sul fatto di ottenere qualcosa di abbastanza gradevole a pochi spicci, contro il costo del tempo e delle competenze (non solo tecniche ma anche di concetto), che comporta il vero percorso di progettazione grafica e studio di un marchio o di un logotipo.
Non a caso, la progettazione del logo o marchio, in tempi antichi veniva realizzata completamente a mano, dalla bozza al design finito.
Ormai buona parte dei grafici pubblicitari non parte più dal disegno a mano.
Tuttavia, avere delle nozioni di disegno creativo e tecnico, è un ottimo punto di partenza per poter progettare del lettering o elementi grafici caratterizzanti da zero, quindi ad esempio, non creare un Logo o Marchio usando dei caratteri esistenti, bensì ricostruire in vettoriale i caratteri che si sono appunto inventati!
Specifico che la progettazione a mano di un logotipo, comporta la conoscenza del disegno tecnico e di regole precise: quando parlo di disegno a mano non intendo il marchio pittografico, caratterizzato dall’elemento grafico-simbolico inventato dal creativo, bensì un minuzioso progetto grafico realizzato a mano, attraverso il quale le lettere, i caratteri che costituiranno il nostro logotipo, prendono forma. Successivamente, il disegno viene scansionato e quindi è soggetto a ricostruzione vettoriale.
Negli ultimi 5 anni in particolare, ho visto ri-nascere l’esigenza di “mettere in ordine” l’immagine societaria, passando dal “loghino” con cui si era partiti a una più strutturata e importante corporate image.
Un primo punto di analisi, sta nel fatto che l’immagine aziendale in verità nasce, da una necessità intrinseca dell’Impresa stessa, che è ha bisogno di comunicare su un altro livello.
Se non esiste questa necessità a livello d’immagine e comunicazione, e quindi anche di cambiamento e implementazione e livello di forza-forma-comunicativa, difficilmente un’Azienda farà questo passo.
Per questo motivo, personalmente, se mi commissionano dei servizi di ICT di qualsiasi tipo senza chiedermi un restyling o la creazione di un nuovo logo o marchio, affronto il tema ma senza insistere…
Anche quando mi accorgo, che l’Azienda ha servizi o prodotti interessanti, ma immagine non adeguata, mi limito a chiedere se hanno mai considerato di riprendere il proprio corporate image.
Non c’è niente di peggio, di far cambiare immagine a un’Azienda che non è sicura o convinta di avere questa necessità.
La progettazione di un immagine aziendale seria, implica uno studio approfondito:
– bisogna conoscere lo storico dell’Azienda
– bisogna capire come l’Azienda è collocata nel mercato, quali sono i target principali, quali potrebbero essere i nuovi target
– va individuata la concorrenza (se esistente) e va capito con l’Azienda committente dove vogliono arrivare rispetto alla concorrenza (qualcuno si vorrà collocherà in fila – following the leader – qualcuno si vorrà collocherà in testa – being a leader)
Questo è solo una prima parte dell’approccio professionale alla base dell’analisi, che anticipa la progettazione di un Logo o Marchio.
Una commissione importante, sarà seguita da minimo 3 proposte visive.
Normalmente questi draft / bozze, vengono presentati al Cliente in un documento PDF, che spiega che cosa rappresenta la visione del logo o marchio proposta.
Di solito di spiegano adeguatamente, in termini di possibile influenza psico emotiva sull’utente finale, la scelta dei colori (applicazioni cromatiche), la scelta dei caratteri (lettering), la posizione di scritte o elementi grafici ricorrenti.
La progettazione d’immagine Aziendale, che non considera le influenze su un piano emotivo e psicologico di forme, caratteri, colori, è una progettazione che manca di un aspetto oggi più che mai fondamentale. Infatti proprio ora che siamo bombardati di immagini statiche e in movimento, con significati diretti e indiretti, è bene che l’immagine aziendale faccia centro sull’attenzione dell’utente. Questo è quello che dovremmo ottenere con uno studio appropriato degli elementi che costituiscono il corporate image.
Il livello dell’attenzione dell’utente rispetto al prodotto visivo finito, a mio avviso rappresenta il 95% dell’ottenimento del risultato in termini marketing.
Se l’immagine è equivoca, se non si riconosce, qualcosa non è andato a buon fine. Per questo la leggibilità del logotipo, è un fattore importantissimo alla base delle scelte da applicare in fase di selezione delle proposte visive.
Per questo motivo parlando di marchi e loghi, ne individuiamo subito 2 famiglie che dividiamo con due aggettivi di facile interpretazione: forti e deboli. Forte e debole, non vuol certo dire più bello o più brutto!
Ricordo a chi leggesse l’articolo e non avesse basi di marketing specifiche, che la scelta di “seguire il capo” nel business è una scelta strategica. Un’Azienda che non ha la possibilità di investimento tale da coprire il ruolo di leader, sarà meglio che si metta in fila e si impegni a coprire e mantenere una certa posizione.
Molto probabilmente, il consiglio migliore per questa Azienda, è un marchio più debole (avrete capito meglio il senso di “debole” a questo punto) di quello del leader, un marchio che si collochi bene per il ruolo che deve avere, con le sue caratteristiche chiare ed efficaci.
Attenzione: ripetiamo che un marchio debole non è meno bello o efficace, si tratta di scelte logistiche, in cui vi guiderà il vostro consulente creativo.
E qui ci troviamo davanti uno dei più importanti punti da affrontare: un grafico creativo può fornirvi degli input, ben oltre il “bello o brutto” (diamo per inteso che sia in gamba e voglia fare un lavoro ovviamente al meglio), input che vanno a riguardare anche una visione delle vostre necessità, da un punto di vista più sottile e addirittura in taluni casi olistico.
Questo chiaramente, non ha niente a che vedere con l’uso di un programma di grafica vettoriale o digitale (conoscenza tecnica ICT). Qui entriamo nel campo delle esperienze, non solo teoriche e pratiche ma anche personali.
L’insieme di tutte queste esperienze, fa il peso specifico del vostro consulente creativo.
Il progetto viene consegnato al Cliente nei formati idonei che nel migliore dei casi saranno formati vettoriale .eps, .ai, PDF ad alta risoluzione, ma anche .psd, tif e altri formati immagine se richiesti.
Insieme al progetto, ormai a richiesta, purtroppo sempre minore, si consegna il manuale d’uso del Logo o Marchio.
Il manuale è un documento attraverso il quale chi ha creato il progetto, fornisce delle informazioni importanti sull’uso del Logo o Marchio. Colori e abbinamenti, applicazioni in vari contesti e materiali (ad esempio su sfondo nero o scuro o trasparente).
Il manuale d’uso del Logo o Marchio serve quindi per impedire che siano apportate modiche agli elementi senza permesso o approvazione del proprietario.
Monica Costa, Strategic Multimedia Advisor